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Azione di riduzione per lesione di legittima: qual è il valore della causa?
Cass. civ.
Nelle controversie aventi ad oggetto un’azione di riduzione per lesione della quota di legittima, il valore della causa non è quello della massa attiva ex art. 12 c.p.c., ma quello della quota in contestazione, applicandosi analogicamente la disciplina dettata per i giudizi di divisione dall’art. 6 del d.m. n. 127 del 2004.
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Qual è il valore probatorio della perizia giurata?
Cass. civ.
La perizia giurata depositata da una parte non è dotata di efficacia probatoria nemmeno rispetto ai fatti che il consulente asserisce di aver accertato. Ad essa si può solo riconoscere valore di indizio, al pari di ogni altro documento proveniente da un terzo, il cui apprezzamento è affidato alla valutazione discrezionale del giudice di merito.
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Opposizione a decreto ingiuntivo: è compatibile con il rito sommario di cognizione?
Cass. civ.
La Corte di cassazione ha ritenuto la questione concernente la compatibilità (o meno) del procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo con il rito sommario di cognizione di rilevanza nomofilattica e ne ha rimesso la trattazione alla pubblica udienza.
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Notificazione a destinatari irreperibili: presupposti
Cass. civ.
Il ricorso alle formalità di notificazione di cui all'art. 143 c.p.c. per le persone irreperibili, non può essere affidato alle mere risultanze di una certificazione anagrafica, ma presuppone sempre e comunque che, nel luogo di ultima residenza nota, siano compiute effettive ricerche e che di esse l’ufficiale giudiziario dia espresso conto.
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Uso illegittimo della ragione sociale e competenza della sezione specializzata in materia di impresa
Cass. civ.
L’illecito concorrenziale connotato dall’uso asseritamente illegittimo della ragione sociale, deve considerarsi interferente con l’esercizio dei diritti di proprietà industriale di cui conosce la sezione specializzata in materia di impresa.
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Procedimenti di volontaria giurisdizione e condanna alle spese giudiziali
Cass. civ.
La Corte di cassazione, nell’ordinanza in esame, ha affrontato la seguente questione: è ammissibile la condanna della parte soccombente alle spese giudiziali con riferimento al procedimento descritto dall’art. 40 d.P.R. 1814/1927?
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Domanda riconvenzionale del convenuto eccedente la competenza per valore del GdP: quali conseguenze?
Cass. civ.
Nel procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo dinanzi al Giudice di Pace, nel caso in cui l’opponente formuli domanda riconvenzionale eccedente i limiti di valore della competenza del giudice adito, questi è tenuto a separare le due cause, trattenendo quella relativa all’opposizione e rimettendo l’altra al tribunale.
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Onere dell’appellante di depositare i documenti su cui si fonda l’impugnazione: a quali condizioni è predicabile?
Cass. civ.
L’onere dell’appellante di depositare in secondo grado i documenti su cui si fondano i motivi di impugnazione è predicabile a condizione che il documento non risulti già acquisito al processo – ove, ad es. prodotto dal convenuto – e non sia stato posto nella disponibilità del giudice.
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Conferma a tempo indeterminato dei giudici di pace: la disciplina è illegittima?
Corte cost.
La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il ricorso per conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato sollevato da un giudice di pace di Bologna, con cui il ricorrente aveva censurato la disciplina dei commi da 629 a 633 dell'art. 1 l. n. 234/2021 in ragione della «mancata estensione al magistrato onorario delle stesse condizioni di lavoro previste per legge in favore dei magistrati professionali equivalenti».
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Integrazione ex officio di prove testimoniali
Cass. civ.
L’integrazione ex officio delle prove testimoniali, ai sensi dell’art. 257, comma 1, c.p.c., è espressione di un potere discrezionale del giudice; l’esercizio, o il mancato esercizio, di tale potere presuppone un apprezzamento di merito delle risultanze istruttorie, come tale incensurabile in sede di legittimità, anche sotto il profilo del vizio di motivazione.
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