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Giurisprudenza commentata |
Impugnazione incidentale tardiva di sentenza non definitiva: occorre la riserva di gravame differito?
Cass. civ.
In presenza di impugnazione principale avverso la sentenza definitiva, l'impugnazione incidentale tardiva di controparte avverso la sentenza non definitiva richiede, quale condizione necessaria per la sua ammissibilità, che la parte interessata abbia tempestivamente effettuato la dichiarazione di riserva di gravame?
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Perenzione del giudizio amministrativo ed effetti sulla prescrizione del diritto soggettivo
Cass. civ.
La Terza Sezione Civile della Suprema Corte ha rimesso al Primo Presidente, per l'eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, un ricorso avverso una sentenza della Corte d'appello di Roma che aveva dichiarato prescritte le pretese risarcitorie fatte valere dai ricorrenti di fronte al giudice ordinario, ritenendo non invocabile l'effetto sospensivo derivante dall'introduzione di giudizi amministrativi a tutela degli interessi legittimi strumentali, in quanto dichiarati perenti.
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Produzione documentale nella fase cautelare delle opposizioni esecutive e sua acquisizione nel giudizio di merito
Cass. civ.
Nei giudizi di opposizione all'esecuzione e di opposizione di terzo all'esecuzione, i documenti prodotti dalle parti nel corso della fase sommaria che si svolge davanti al giudice dell'esecuzione, stante l'unitarietà dei predetti giudizi nonostante la loro struttura bifasica, devono senz'altro ritenersi già acquisiti al processo e vanno inseriti nel fascicolo del giudizio contenzioso.
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L'ordine di integrazione della domanda è inefficace se emesso in difetto dei suoi presupposti
Cass. civ.
L'interessante questione esaminata dalla Suprema Corte, nella pronuncia in commento, attiene alle sorti della declaratoria di estinzione del giudizio qualora l'ordine di integrazione della domanda ex art. 164 c.p.c., pur rimasto inadempiuto, sia stato erroneamente emesso in mancanza dei relativi presupposti.
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La cooperazione istruttoria nella richiesta di protezione internazionale: la non credibilità del richiedente e il "notorio"
Cass. civ.
L'ordinanza in commento si occupa dell'onere del giudice del merito di effettuare un aggiornamento informativo sulla situazione di esposizione a pericolo per l'incolumità fisica indicata dal ricorrente e della correlata questione se la non credibilità delle dichiarazioni del richiedente possa minare l'esercizio di tale potere di indagine.
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Mancato rispetto delle preclusioni istruttorie non rilevato in primo grado: è possibile il rilievo officioso in appello?
Cass. civ.
La violazione del regime delle preclusioni istruttorie stabilite dal codice di rito per il giudizio di primo grado può e deve essere rilevata d'ufficio dal giudice. Ove, tuttavia, il giudice di primo grado non rilevi tale inosservanza e le parti non deducano tale omissione come motivo di gravame, la violazione non può essere oggetto di rilievo officioso da parte del giudice dell'appello.
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Ammissibilità del frazionamento del credito unitario
Cass. civ.
In difetto di allegazione di uno specifico motivo che possa legittimare il ricorso parcellizzato alla giurisdizione, il frazionamento del credito va ritenuto contrario ai principi del giusto processo, da un lato, e della correttezza e buona fede processuale, dall'altro lato.
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Procedimento sommario di cognizione: il deposito del ricorso vale ad interrompere la prescrizione
Cass. civ.
In caso di proposizione di azione revocatoria ordinaria, il termine di prescrizione è validamente interrotto dal deposito del ricorso nella cancelleria del giudice adito, atteso che nell'instaurazione del rapporto processuale (rilevante ai fini dell'individuazione del giudice previamente adito in caso di litispendenza) deve individuarsi l'espressione della volontà dell'attore di interrompere la condizione di inerzia che conduce all'estinzione del diritto per prescrizione.
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La voltura catastale quale acquisto mortis causa del bene immobile pignorato
Cass. civ.
L'accettazione tacita di eredità può desumersi dalla condotta del chiamato che compie la voltura catastale, rilevante non solo in relazione al pagamento dell'imposta, ma anche dal punto di vista civile, per l'accertamento, legale o semplicemente materiale, della titolarità del diritto reale pignorato.
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Opposizione avverso il decreto ingiuntivo dell'avvocato per il pagamento degli onorari proposta con citazione anziché con ricorso
Cass. civ.
L'opposizione avverso l'ingiunzione ottenuta dall'avvocato nei confronti del proprio cliente ai fini del pagamento degli onorari e delle spese dovute, proposta con atto di citazione, anziché con ricorso, è da reputare utilmente esperita qualora la citazione sia stata comunque notificata entro il termine di quaranta giorni - di cui all'art. 641 c.p.c. - dal dì della notificazione dell'ingiunzione di pagamento.
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