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Giurisprudenza commentata |
Sospensione dei termini di ricorso in cassazione e definibilità delle controversie tributarie in tempi di pandemia
Cass. civ.
La pronuncia affronta il tema della “cumulabilità” per l’impugnabilità delle decisioni di secondo grado nelle controversie tributarie sottoposte a definizione agevolata ex art. 6, undicesimo comma, del d.l. 119/2018 della sospensione feriale dei termini processuali e del periodo di nove mesi correlato alla presentazione dell’istanza di definizione agevolata.
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Pensione di reversibilità e decesso del coniuge divorziato dopo la pronuncia non definitiva sullo status
Cass. civ.
Le Sezioni Unite valuteranno la sussistenza del diritto del coniuge divorziato alla pensione di reversibilità, o ad una sua quota, quando il diritto all'assegno divorzile non venga riconosciuto giudizialmente per la sopravvenuta morte del coniuge obbligato, pur essendo passata in giudicato la statuizione sullo status di divorziato assunta con sentenza non definitiva.
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La condanna al rilascio di un immobile (conseguente alla nullità del suo trasferimento) è provvisoriamente esecutiva
Cass. civ.
La Suprema Corte affronta, con la decisione in commento, una questione di forte rilevanza pratica, rappresentata dal tema della provvisoria esecutività di sentenze di condanna o accertamento, nella parte in cui le stesse contengono anche capi di condanna.
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Il sindacato sull'applicazione del principio di diritto nella pregiudiziale europea
Revocazione, impugnazione perLa questione giuridica messa in rilievo dall’ordinanza in commento concerne l’individuazione dello strumento giuridico utilizzabile e del giudice competente a controllare l’esatta applicazione, da parte del giudice remittente, del principio di diritto affermato dalla Corte di Giustizia in sede di rinvio pregiudiziale.
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Impugnazione di riconoscimento e accertamento della propria paternità biologica
Cass. civ.
E' inammissibile l'azione di chi, deducendo la propria condizione di genitore biologico di una minore, ne impugna il riconoscimento effettuato dal marito della madre e chiede l'accertamento della sua paternità.
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Il controllo del giudice sulle clausole vessatorie non è ammesso nell'opposizione all'esecuzione
Trib. Teramo
La principale questione sottesa alla decisione che si annota è la possibilità per il debitore di dedurre in sede di opposizione all'esecuzione circostanze che afferiscano all'invalidità di un contratto perché contenente clausole abusive in danno dei consumatori e ciò anche ove, come nel caso concreto, in base al contratto il creditore abbia ottenuto un titolo esecutivo giudiziale.
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Vizi della vocatio in ius e sanatoria per effetto della costituzione del convenuto anche in caso di contumacia dell'attore
Cass. civ.
Qualora dall'atto di citazione emerga l'equivoca e contraddittoria indicazione di due diversi giudici chiamati a pronunciarsi sulla domanda, determinandosi assoluta incertezza sul giudice effettivamente adito, si configura un'ipotesi di nullità della citazione, la quale è tuttavia sanabile a seguito della costituzione del convenuto alla prima udienza anche nel caso in cui il giudizio sia stato iscritto a ruolo dal convenuto stesso e non dall'attore, rimasto contumace.
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Annullamento della sentenza ai soli effetti civili e poteri del giudice del rinvio
Cass. civ.
La questione in esame è la seguente: in caso annullamento della sentenza penale ai soli effetti civili, quali sono i poteri di indagine e di valutazione della prova da parte del giudice di rinvio?
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Rito sommario di cognizione: non esiste un limite alla possibilità delle parti di contestare i fatti allegati dall'altra
Cass. civ.
Nel procedimento sommario di cognizione è possibile contestare i fatti allegati dalla controparte fino all'eventuale conversione in rito ordinario con la fissazione dell'udienza di trattazione di cui all'art. 183 c.p.c.
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L'attore parzialmente vittorioso può essere condannato alla refusione di una quota delle spese di lite?
Cass. civ.
Rimessa alle Sezioni Unite la seguente questione: è corretta e costituzionalmente orientata l'interpretazione dell'art. 92 c.p.c. secondo cui, nel caso di rilevante divario tra petitum e decisum, l'attore parzialmente vittorioso può essere condannato alla rifusione di un'aliquota delle spese di lite in favore della controparte?
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